Un recente articolo pubblicato su Frontiers in Psychology indica come la realtà virtuale e le tecnologie indossabili, grazie alla loro accessibilità ed efficacia, possano fornire un aiuto significativo a bambini e adolescenti con disturbi neurologici quali ADHD, disturbi dello spettro autistico e paralisi cerebrale (PC), specialmente se costretti all’isolamento, come è avvenuto nei periodi di lockdown imposti dalla pandemia.
Nella ricerca vengono analizzati alcuni studi, compiuti negli ultimi anni, che hanno indagato gli effetti dell’utilizzo delle nuove tecnologie per supportare i minori con patologie neurologiche nella vita quotidiana. I risultati di tali studi evidenziano come la realtà virtuale offra esperienze sensoriali in ambienti artificiali che simulano la realtà, migliorando le interazioni nei soggetti con ADHD e autismo. Diverso il potenziale delle tecnologie indossabili che, anche tramite il monitoraggio remoto in tempo reale, rappresentano un interessante sostegno al lavoro riabilitativo di pazienti e operatori sanitari.
L’Autore, il prof. Fabrizio Stasolla dell’Università Giustino Fortunato di Benevento, rileva infine come sia disponibile una ampia letteratura su autismo e ADHD, mentre siano ancora pochi i dati relativi alle PC e alle sindromi genetiche rare. Auspica dunque un approfondimento dell’uso delle risorse tecnologiche per queste patologie meno indagate e nei disturbi del comportamento.